giovedì 14 gennaio 2010

COME COMUNICANO GLI ADOLESCENTI E GIOVANI......




Nella società moderna, uno dei tanti aspetti che si evidenziano è il modo con cui i giovani comunicano tra di loro.
Adottano un linguaggio, una prossemica e cinesica totalmente differente da quella adulta.
Un primo livello di analisi di questo fenomeno è l'uso modificato della parola: infatti i gruppi di adolescenti usano un proprio vocabolario, socialmente condiviso all'interno del gruppo, che comporta automaticamente l'esclusione di quei soggetti che non riescono a comprenderlo e a parlarlo.
Oltre all'uso modificato della parola, un altro aspetto tipico della gioventù moderna è l'abitudine all'abbreviazione tipica degli sms, che tendono ad eliminare tutto ciò che è considerato superfluo, riducendo il messaggio all'osso ( es.: per scrivere la parola COMUNQUE si addotta l'abbreviazione CMQ....).
All'interno degli sms troviamo un altro aspetto molto interessante, e cioè gli smile, delle simpatiche faccine che vengono inserite all'interno del messaggio per darvi un senso emotivo (es.: :-) ;-) =) =( ecc.... ).
Anche il corpo ricopre un ruolo molto importante nella vita e nella comunicazione di un adolescente. Infatti privilegiate alcune forme espressive ( uso del corpo come mezzo di comunicazione) come per esempio il PIERCING oppure il TATUAGGIO, il modo di vestirsi o di pettinarsi i capelli.
L'adolescente si basa molto su questi elementi per emergere dalla massa, per comunicare la propria personalità e mettersi in luce.
Anche la musica è fondamentale e ricopre un ruolo molto importante nella comunicazione tra i giovani, infatti vi è un legame tra corpo e musica, il ritmo rimanda a sensazioni corporee, a movimenti del corpo che trasmettono dei messaggi (comunicano la propria personalità o parte di essa..).

ANALIZZIAMO ORA IL TEMA DELL'USO MODIFICATO DELLA PAROLA.

Leggiamo ora un piccolo testo, tratto da " LA COMPAGNIA DEI CELESTINI" di Stefano Benni.
L'uso dei vocaboli di questo gruppo di adolescenti è ovviamente particolare, ma attenzione il discorso non deve essere generalizzato poiché ogni singolo gruppo di giovani adotta un vocabolo proprio legati anche ad attività specifiche ( es.: le riviste di skate nelle quali vengono usati termini particolari strettamente connessi con tale attività, che vengono poi riportati nei gruppi di adolescenti che praticano tale disciplina).

Era ancora presto, mezzanotte, e davanti al capannone stazio­navano poche auto, tra cui una Lancia Nemesis Tremila col muso sfasciato e due vespoline rosa. Dentro al capannone c'erano solo i nostri cinque eroi e due ragazze sveglie da centosei ore. Erano vestite con tutine di seta astronautica ultraderenti. Tatiaria, la più snella, ce 1'aveva rossa. Luana, la più polputa, ce 1'aveva bianca e così attillata che Tatiana stava usando il sedere dell'amica come specchio per rifarsi il trucco. Si facevano belle e intanto stilavano un'ideale graduatoria di charme dei loro compagni di classe.

"Arturo? "

"Scartolato di bugni."

"Il Vichingo?"

"Sano ma gonfio e si fa troppi viaggi."

"Menarini?"

"Sospetto flobero."

"Valerio?"

"Gran fisico brillanza zero."

"Timberland?"

"Fighetto di più."

"Amadesi?"

"Carino da passeggio nota oca morta."

"Berto?"

"Sanissimo ma già sottopompa dalla Bertuzzi."

"Grandini?"

"Lima sorda."

"Gruber?"

"Ossesso di moto non caga se non hai le ruote."

"Valerio?"

"Ne vuole dalla Graziella."

"Armaroli?"

"Già testato loffissimo misura puffo."

Alì candidamente chiese traduzione del dialogo a Lucifero, il quale avendo frequentato attraverso la rete dell'orfanotrofio alcu­ne pupe delle medie, gli spiegò che i giudizi si potevano così rias­sumere: Arturo non aveva una bella pelle, il Vichingo era pre­stante ma alquanto pieno di sé e incline alle bugie, Menarini era sospettato di omosessualità, Valerio palesava grandi doti fisiche ma intelligenza modesta, Timberland era vanesio e troppo dedito alla cura della propria persona, Amadesi grazioso da mostrare in giro ma sonnacchioso nell'intimità, Berto molto appetibile ma già eroticamente sfruttato dalla Bertuzzi, Grandini scroccone inde­fesso, Gruber appassionato di moto ma incline ad appassionarsi solo a quelle, Valerio ancora innamorato di Graziella. Per finire, con Armaroli c'era già stata una relazione non entusiasmante per via di una sua particolare carenza fisica.

Come notiamo il gergo adottato da questo gruppo di giovani è totalmente diverso dal linguaggio Italiano. Ogni singolo gruppo ne ha uno, anche io per esempio con i miei amici adotto termini particolari buffi e strani che solo i membri della mia compagnia riescono a comprendere. Naturalmente non è necessario dover tradurre tutto il gergo utilizzato, quello che ci interessa è il senso complessivo, in particolare il bisogno di tradurre questo linguaggio in un italiano più comprensibile.

L'utilizzo di un vocabolario particolare, ricco di contenuto stravaganti, rappresenta l'aspetto più evidente delle modalità di comunicazione adottate dai giovani. Ma non ci si deve fermare solo a questo, dobbiamo andare più in profondità.......

IL TEMA DEL RAPPORTO TRA RAGAZZA E RAGAZZO CON IL PROPRIO CORPO....

Questo è un altro elemento molto importante che caratterizza la fase adolescenziale dei giovani. Quella corporea è una dimensione fondamentale dell'esperienza adolescenziale. Infatti vi sono dei cambiamenti, come quelli puberali, che segnano l'ingresso nel periodo adolescenziale e hanno un impatto non indifferente dal punto di vista psicologico.

Questo perché il giovane si ritrova con un corpo nuovo, che acquisisce caratteri sessuali evidenti e soprattutto nel maschio aumenta la propria forza.

Adolescente tende ad usare il proprio corpo come mezzo di comunicazione, lo cura e lo trasforma in un veicolo espressivo. E allora se il corpo è un veicolo di comunicazione, occorre che i partecipanti al percorso sappiano riconoscerlo come tale.

Facciamo un altro esempio prendendo in considerazione uno spezzone di " Caterina va in città" di Paolo Virzi. Ci interessa la parte dove le compagne di Caterina cercano di modificarle l'aspetto esteriore: prima ci prova Margherita ( il cappotto, il tatuaggio), poi Daniela ( la boutique ).

Occorre sottolineare il desiderio di Margherita e Daniela di accaparrarsi Caterina, di fare in modo che somigli a loro, senza curarsi di come lei stessa è o vuole essere. In questo modo Le compagne riceverebbero conferma e sostegno rispetto al proprio modo di essere.

La conseguenza è che Caterina si trova sballottata, impossibilitata a capire chi è e chi vuole essere, completamente spaesata in una fase di costruzione della propria identità.

Vediamo come la giovane ragazza sia preda delle due amiche che pensano di fare del bene ma in realtà costringono Caterina a " indossare " le vesti di una ragazza che non la rispecchia per niente.

Creare un'identità propria è un problema per un adolescente il quale cerca, nel mondo che lo circonda, delle risposte per riuscire ad essere accettato e comunicare positivamente la propria personalità.


Spunti presi dal seguente sito:

http://www.db.agoradeigiovani.it/agoradeigiovani/allegati/204/come_comunicano_adgiov.doc.





mercoledì 13 gennaio 2010

COMUNICAZIONE E RELAZIONE AFFETTIVA....


Nella comunicazione genitore e figlio/a uno degli aspetti più importanti ma che allo stesso tempo si presenta come quello più difficile da comprendere è l’ascolto.
L’ascolto, in una rapporto comunicativo, è essenziale per comprendere al meglio il punto di vista, le emozioni e le sensazioni che quella data persona sta provando.
In famiglia la maggior parte delle discussioni che si manifestano sono portate a un cattivo ascolto che avviene sia dalla parte genitoriale sia dal figlio/a.
Il genitore deve capire che l’ascoltare deve essere interpretato come un’azione empatica, e non di giudizio, che egli fa nei confronti del figlio/a, cioè comprendere e capire le emozioni trasmesse da quest’ultimo.
In questo modo è possibile capire meglio le esigenze del figlio il quale, parlando con il genitore, richiede automaticamente il suo sostegno per comprendere meglio gli elementi del mondo che lo circondano e che tipo di atteggiamento adottare.
Anche nelle decisioni da prendere e nella definizione delle regole è importante cercare di mantenere un atteggiamento di negoziazione. L'atteggiamento più efficace, in base all'età, potrebbe essere quello di stabilire degli orientamenti, dopo averli discussi, con i figli, cercando di arrivare a delle regole il più possibile condivise, senza imposizioni troppo rigide.
E’ molto importante riuscire a stabilire un canale comunicativo tra i famigliari perché la famiglia è il primo appiglio che un giovane sa di avere e sa di poterci contare. Proprio per questo motivo saper ascoltare e parlare in modo tranquillo senza innescare atteggiamenti aggressivi crea, soprattutto nell’adolescente, un senso di tranquillità e di conforto perché sa di avere genitori che riescono a capirlo, ascoltarlo e aiutarlo nel momento del bisogno.
Ascoltare il proprio figlio o figlia non significa dargli ragione in ogni minima cosa che dice e o che fa, ma bensì riuscire a immedesimarsi nella sua situazione, punto di vista, per comprendere al meglio il disagio che lo affligge e di conseguenza potergli comunicare la soluzione più adeguata.
Favorire la comunicazione, l'espressione ed il confronto sulle diverse reazioni emotive (amore, rabbia, insofferenza,tenerezza, frustrazione, affetto, passione, attaccamento, avversione, indifferenza, solidarietà, ostilità, ecc.) dei singoli membri della famiglia, permette di individuare e verificare modalità alternative di comportamento così da ampliare il repertorio espressivo verso canali più adatti e funzionali.

martedì 12 gennaio 2010

ESEMPIO DI BULLISMO.....

Durante la ricreazione, Alessandro, un alunno di seconda media, si avvicina a Luca e mentre con una mano gli torce il braccio dietro la schiena, con l’altra gli punta un coltellino sotto la gola costringendolo a ripetere davanti a un gruppo di compagni: ”Sono il tuo schiavo e tu sei il mio padrone”. Nonsiamo in una scuola del Bronx , ma in una scuola media del Veneto.

Da diverso tempo anche in Italia il fenomeno del bullismo viene riconosciuto come uno spiacevole aspetto della vita scolastica. E' opportuno però fare una chiarificazione terminologica: bullismo è la traduzione letterale della parola inglese "bulling" che ha un significato un po' diverso rispetto all'accezione italiana. Tradizionalmente, nel nostro Paese viene considerato "bullo" un individuo dotato di molto esibizionismo, piuttosto sbruffone, che ama fare il gradasso e che spesso tende a prevaricare, senza mai però raggiungere quelle caratteristiche di cattiveria e di sadismo che invece sono tipici del fenomeno del bullismo così come viene spesso osservato in ambito scolastico. E’ quindi da considerare impropria la traduzione del termine “bulling” con bullismo, anche se ormai tale errata traduzione è ampiamente diffusa nel nostro Paese.

Varie ricerche sull’argomento hanno evidenziato alcuni fattori che possono predisporre alcuni alunni ad assumere il ruolo di bulli:


freccetta Pensano che la prepotenza paghi; in qualche scuola i prepotenti sono ammirati dagli altri, riescono ad ottenere quello che vogliono ed hanno meno probabilità degli altri di essere vittimizzati.
freccetta Sono aggressivi ed impulsivi, il che li rende costituzionalmente più inclini ad intraprendere comportamenti da bullo.
freccetta Si compiacciono della sottomissione degli altri, trovano gratificante dominare gli altri e ottenere da loro accondiscendenza e complicità.
freccetta Fare i prepotenti è coerente con l'immagine potente o di duro; si tratta di uno stereotipo diffuso specialmente tra i maschi, ma sempre più anche nelle femmine.
freccetta Sembra una cosa divertente, specialmente quando si fa parte di un gruppo che molesta qualcuno.

freccetta Hanno livelli relativamente bassi di empatia, per cui il prepotente è insensibile all'evidente sofferenza degli altri.
freccetta Il pregiudizio li porta a credere che alcuni tipi di persone si meritino di essere prevaricati; ad esempio, persone di un gruppo etnico differente o ad orientamento sessuale diverso.
freccetta Una generale ostilità verso gli altri che è stata generata da esperienze negative con genitori e parenti, specialmente il sentirsi non amati e/o ipercontrollati.
freccetta Sono stati influenzati da "modelli" aggressivi, nella vita reale e/o guardando film e video violenti.
freccetta La vittima è percepita come se avesse provocato il trattamento negativo; comunemente, i bulli considerano il proprio comportamento prevaricatore come una "vendetta".
freccetta Una monotonia cronica a scuola può portare comportamenti prevaricanti come mezzo per rendere la vita scolastica più interessante.

freccetta ll raggiungimento dell’obiettivo desiderato è considerato più importante dei brutali mezzi impiegati per ottenerlo. Ciò si applica in particolar modo ad alcune persone che si trovano ad occupare una posizione di controllo e di potere.
freccetta Lo considerano parte della loro condizione; ad esempio in seguito al fatto di essere sempre stati trattati come alunni particolarmente problematici.



SI PARLA DI BULLISMO QUANDO ENTRANO IN CAMPO I SEGUENTI FATTORI:


  • Il desiderio di fare del male

  • un'azione offensiva

  • uno squilibrio di potere

  • (solitamente) ripetizione

  • un utilizzo ingiusto di potere

  • piacere evdidente da parte dell'aggressore

  • la sensazione della vittima di essere oppressi

Esistono varie forme di bullismo:

BULLISMO DIRETTOBULLISMO INDIRETTO
ABUSO VERBALEOffese verbaliPersuadere un’altra persona a criticare o insultare qualcuno
Criticismo scorrettoDiffondere pettegolezzi malevoli
Insulti, soprannomi offensiviTelefonate anonime, e-mail
ABUSO GESTUALEGesti minacciosi od osceniAllontanare o distogliere deliberatamente lo sguardo per ignorare qualcuno
Sguardi minacciosi
MEZZI FISICIPercosse Far sì che un’altra persona aggredisca qualcuno
Buttare oggettiSpostare e nascondere oggetti personali
Utilizzo di un’arma
BULLISMO RELAZIONALEFormare apertamente una coalizione contro qualcunoPersuadere un’altra persona ad escludere qualcuno


" CONSIDERAZIONE PERSONALE "

Ma come mai un ragazzo/a arriva a comportarsi in questa maniera?


Generalmente in queste situazioni vi è un problema famigliare di fondo, in cui il giovane non si sente appagato dai propri genitori i quali non si interessano sufficientemente del proprio figlio.

E' molto importante per un giovane potersi fidare dei propri genitori, saper che loro sono sempre disposti ad aiutarlo a essere da supporto nei momenti di difficoltà.

Nel momento in cui questo sostegno viene a mancare il giovane si ritrova in netta difficoltà, non sa più come affrontare gli eventuali problemi che gli si presentano davanti durante la vita quotidiana, non riesce a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e di conseguenza la maggior parte delle volte cade in inganno.

Nell'esempio sopra citato vediamo come questo ragazzo, di nome Alessandro, si comporti come un delinquente vero e proprio puntando il coltello alla gola di un suo compagno.

A mio avviso, in questo caso, mettendomi nei panni di Alessandro, capisco che così facendo riesco ad ottenere quell'attenzione che i miei genitori mi hanno privato, riesco a crearmi un mio regno un mio mondo dove IO sono il padrone e riesco ad ottenere rispetto.

Il rispetto, insieme alle GIUSTE attenzioni che un adolescente deve avere, sono 2 elementi molto importanti nell'educazione di un giovane. Senza di queste lui si ritrova in difficoltà, in sostanza non sa che pesci pigliare.

Quindi quando in televisione sentiamo genitori dire " eh ma mio figlio non farebbe mai una cosa simile.... " oppure " Eh ma io non gli ho insegnato questo...." bè...... Mi viene da ridere.... perché è logico che se un ragazzo tiene atteggiamenti violenti di questo genere se non più gravi, vuol dire che c'è qualcosa che non va a livello famigliare.

Quindi i genitori farsi un esamino di coscienza ogni tanto sarebbe corretto. Educare un figlio non è un compito facile è vero.... ma siamo consapevoli che nel mondo moderno NULLA è facile.... tutto lo si ottiene con il sudore della propria fronte... e quindi quando due persone decidono di dare alla luce un figlio sanno a priori che si stanno prendendo una responsabilità non indifferente.....


NB: Per questo post è stato fatto riferimento al seguente link "http://www.educazione-emotiva.it/bullismo-scuola.htm".